La prestigiosa rassegna giardinese di cultura classica dal 2 al 4 marzo Resoconto della prima sessione dei lavori
di GIORGIA ARENA
Inaugurata ieri al Palanaxos di Giardini (Me) lottava edizione di Extramoenia il cui timone è guidato dalla sempre vulcanica Fulvia Toscano che ha esordito così:
«Quello che ci proponiamo è affrontare la cultura classica con la massima scientificità sotto tutte le prospettive in maniera duttile: dal teatro allarcheologia, alla lettura, alla moda, al vino e alla didattica. Con un occhio anche al sociale in nome di quellhumanitas che sta a fondamento della cultura antica. In questottica si colloca la presenza dellUnicef che è quotidianamente impegnato in opere di sensibilizzazione sulle difficili condizioni dellinfanzia in alcuni paesi del mondo».
Il via, una riflessione sul fumetto e sul suo rapporto con la cultura classica affidata ai proff. Giovanni Marchese e Giuseppe Biella. Ne emerge un quadro storico variegato al cui interno un genere spesso considerato paraletterario acquista (quasi si conquista) la propria dignità di esistere. Impossibile non menzionare la Storia dItalia curata da Enzo Biagi, a dimostrazione dellaltissimo potenziale comunicativo del fumetto per la sua commistione con la letteratura, il cinema e larte. Perché anche con un fumetto possiamo sentire, sognare, provare emozioni.
Larga parte della giornata è stata dedicata ai progetti attuati nelle scuole. Singolare ed importante lesperienza raccontata dalla Dott.ssa Liliana Viora del II circolo didattico Chieri di Torino.
In occasione dellOlimpiade invernale i piccoli allievi hanno vissuto e sperimentato in prima persona lo spirito sportivo che in quei giorni ferveva in città. Dalla processione della fiaccola (un bastone con tanti pezzi di stoffa con i pensieri dei bambini) alla conferenza stampa alla competizione fino alla premiazione. Perché attraverso lo sport si impara a stare insieme, a convivere pacificamente nel rispetto dellidentità di ognuno: «emozioni+salute+ pace+felicità+ amicizia+vita=Olimpiadi cioè pace e tolleranza». Il tutto supportato da una contestualizzazione storica dellevento nellantichità greca.
Unaltra valida iniziativa (per letica del fare in essa connaturato) il laboratorio di archeologia condotto dalla Dott.ssa Giordana Marletta. Un mix calorico tra storia, scavi, visita a musei e siti archeologici, restauro e riproduzione tramite elaborazione personale con disegni o sculture in creta.
Spazio anche alla moda con gli stupendi costumi realizzati dagli allievi di Liliana Nigro presso lAccademia di Belle Arti di Catania cui è seguita ledotta relazione del prof. Mauro Guarino, docente di estetica presso lAteneo Catanese. Il docente, attraverso la collazione tra le immagini dei vasi a figure nere e rosse con fotografie artistiche degli ultimi due secoli, ha messo in evidenza la non-moda nel mondo classico dove la donna era mera materia in rapporto alluomo-forma.
Anche il vestire era un cliché sempre uguale e statico pur permanendo certo lelemento seduttivo. Nella modernità la moda si dispiega nella temporalità confrontandosi con sé stessa e rinnovandosi, donde il suo dinamismo. Lo studioso ha supportato la propria tesi con la non coincidenza tra pensiero e società, ricorrendo dunque al concetto di struttura e sovrastruttura di origine marxista.
Il pomeriggio è stato altrettanto denso: dalla proiezione dellemozionante ed istruttivo documentario sul recupero ed il restauro del Satiro Danzante di Mazara del Vallo (offerto dalla Filmoteca Regionale Siciliana) alla tavola rotonda sulle strategie comunicative dellarcheologia in Sicilia. Vi hanno preso parte dirigenti e funzionari delle Sovrintendenze e Musei di Catania, Palermo, Caltanissetta e Messina.
Moderatore il prof. Lorenzo Braccesi, illustre storico greco, il quale, con lumiltà degna di un grande studioso, ha sottolineato la discontinuità tra i contenuti scientifici e la comunicazione mass-mediatica di ultimissima generazione; le lacune delle giovani leve nelle lingue classiche (la cui colpa è ascrivibile in parte anche ai nuovi sistemi scolastici ed universitari, aggiungiamo noi); lurgenza delle problematiche in relazione alle peculiarità ed alle specificità dei luoghi in cui si opera.
Per la sezione una scena per lantico protagoniste le marionette di Mariagrazia Bono e dello scenografo Aldo Zucco. Gli ospiti hanno presentato con un video la messa in scena del mito di Perseo. Scelte scenografiche ridotte allessenziale: due veli come membrane al cui interno si stagliano figure che diventano spazio grazie alle rifrazioni delle luci. Donde entra in gioco una forte componente percettiva ed emotiva negli spettatori.
Le riscritture novecentesce delle baccanti euripidee sono state oggetto dellinteressantissima e colta relazione del prof. Massimo Fusillo. Un testo ricchissimo di polarità già nelloriginale (maschile-femminile, umano-animale, nativo-straniero, religiosità-ateismo) si risemantizza in sincretismo religioso (Dioniso-Cristo) nel nigeriano Shojnka ed in polifonia e pluristilismo (dunque contaminazione tra culture) nel giapponese-britannico Suzuki.
Di tutto ciò vi era traccia nelle performance teatrali degli allievi dei laboratori teatrali curati da Virginia Carnabuci e Giuseppe Carbone presso i licei scientifici di Giardini e di Francavilla.
La giornata si è conclusa in nome di Dioniso con un piacevole intervento della prof.ssa Colace sulla simbologia del bere nel mondo antico e con la degustazione curata da Maurizio Micari, sommelier dellAis di Messina.
La splendida Nike dello scultore catanese Carmelo Mendola nella baia di Naxos.
In piedi l’archeologa Giordana Marletta; al centro Liliana Viora
Da sinistra: Liliana Nigro, Fulvia Toscano, Mauro Guarino.
Le marionette di Aldo Zucco e Mariagrazia Bono
Marizio Micari ed i sommeliers dell’Ais Messina con le autorità giardinesi
Foto di Giorgia Arena.